“FORBICI E FOLLIA”, LO STRAORDINARIO SPETTACOLO INTERATTIVO IL CUI VERO PROTAGONISTA E’ IL PUBBLICO, CHIUDE lA STAGIONE TEATRALE DEL TEATRO BELLINI, VENERDI’ 20 MARZO Ore 21,00…
Forbici e Follia” unico e sorprendente, formato da un cast assolutamente stellare e divertente che vede per la prima volta insieme attori come Max Pisu, Roberto Ciufoli, Nini Salerno, Milena Miconi e Nino Formicola per un grande e irresistibile spettacolo che sorprenderà e conquisterà la platea del Teatro Bellini di Montagnana: una squadra che siamo certi renderà ancora più scoppiettante la commedia che per la prima volta rompe la quarta parete immaginaria per coinvolgere il pubblico nell’indagine più pazza e sorprendente della stagione teatrale.
Uno spettacolo sapientemente orchestrato dalla mano del regista Marco Rampoldi che, dopo i successi di “Nudi e crudi” di Bennet e “Terribilmente Divagante”, si cimenta con un genere innovativo e nello stesso tempo interattivo.
“Scherenschnitt”, termine che indica l’arte del ritagliare la carta con le forbici, è un testo scritto dallo psicologo svizzero Paul Portner, molto interessato ai processi di interpretazione della realtà. Era nato come dramma interattivo, ma molto serio ed intenso – diventava tuttavia spesso comico dal momento in cui gli spettatori, in qualità di “testimoni” cominciavano ad interagire con la storia.
Nel 1976, Bruce Jordan e Marylin Abrams (ideatori e produttori di numerosi allestimenti, dopo un inizio come insegnanti e attori amatoriali), acquistarono i diritti dell’opera e la riscrissero in forma di commedia, arricchendo continuamente il testo con battute e riferimenti all’attualità e improvvisazione. Questa commedia è entrata nel Guinness dei Primati, avendo battuto tutti i record di “tenitura” in numerose città degli Stati Uniti. L’azione si svolge all’interno del salone di parrucchieri “Forbici Follia”. Scenografie, personale del teatro, ambientazione: tutto concorre a ricreare l’atmosfera assolutamente realistica dell’azione che si svolge qui e ora.
Il primo atto vede, infatti, lo svolgersi dei fatti proprio come se stessero accadendo in ‘quel’ momento e in ‘quel’ luogo: un parrucchiere gay, una sciampista di periferia, un sedicente antiquario e una cliente dell’alta borghesia si incontrano nel salone, commentando le notizie del giorno e si apprestano a trascorrere una giornata assolutamente di routine.
Ma qualcosa accade e rompe questa abitudine. Al piano di sopra del salone avviene un terribile delitto: un commissario e un agente speciale della Polizia, per condurre le indagini e ricostruire la scena del delitto, chiedono l’intervento dei testimoni oculari.
Il pubblico presente si trasforma così nell’autentico protagonista della vicenda. A luci di sala accese, gli spettatori – unici testimoni oculari del delitto – dovranno rispondere alle domande del commissario, testimoniare su quanto visto, dire la propria, fare a loro volta domande e alla fine decidere chi è l’assassino.
Un finale che viene deciso ogni sera dal pubblico in sala: una grande prova per gli attori impegnati in un copione mai definitivo. Uno spettacolo mai uguale a se stesso che spinge lo spettatore a tornare a vederlo più volte.